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Parole semplici dal mondo della biologia e della medicina

La salute è un bene primario; è importante che il cittadino sia bene informato e pronto ad esercitare scelte consapevoli per decidere liberamente del proprio destino e contribuire a costruire la società in cui desidera vivere. Purtroppo, ricercatori e clinici raramente informano il grande pubblico con linguaggio fruibile da un uditorio non specialistico.
500words vuole portare all’attenzione del lettore notizie, aspetti e protagonisti del mondo della biologia e della medicina che possono essere di interesse generale. Continua a leggere

 
A cura di: Eleonora Morini

DIVARIO CONTRIBUTIVO TRA UOMINI E DONNE ANCHE NELLA MEDICINA DI BASE

Autore: I. Ganguli et all

 
 

I MMG utilizzano un’unica cartella informatizzata nei loro ambulatori dove vengono riportati oltre ai dati clinici del paziente, la terapia farmacologica, la diagnosi effettuata alla fine della visita, la terapia consiglia e gli eventuali approfondimenti diagnostici, anche la durata della visita stessa. Gli autori hanno analizzato i dati estrapolati da tale cartella, per un totale di più di 24 milioni di visite effettuate nel 2017 che riguardavano più di 8 milioni pazienti e circa 8.000 MMG, ovvero il 5% di tutti i MMG negli USA, ed è emerso che: i MMG donne hanno guadagnato l’11% in meno dei colleghi uomini, in quanto hanno effettuato l’11% in meno di visite nel 2017. Questo nonostante le giornate lavorative siano state solo il 2,6% in meno, cioè, non sono state così tante in meno, da spiegare la differenza di retribuzione. Questa invece è da imputare in larga parte alla maggior durata delle visite, infatti le visite dei MMG donne hanno avuto una durata maggiore, circa il 16% in più rispetto a quelle dei colleghi uomini, ovvero 2,4 minuti in più per ogni visita. Tale dato è stato prodotto confrontando visite per pazienti di pari complessità clinica.

Quindi questo lavoro ha confermato con dati oggettivi che i MMG donne negli Stati Uniti nel 2017 hanno effettivamente guadagnato meno dei loro colleghi uomini, in larga parte perché hanno effettuato meno visite, visto che queste in media durano di più. Dai dati di questo studio scaturisce la necessità di disegnare appositi studi volti a capire se il maggior tempo speso dalle dottoresse con i pazienti corrisponde ad una maggior qualità dell’assistenza, e quindi, in questo caso, deve essere adeguatemene remunerato e non economicamente penalizzato come adesso invece avviene.

Physician work hours and the gender pay gap-evidence from primary care,
I. Ganguli et all, NEJM, ottobre 2020.
DOI: 10.1056/NEJMsa2013804

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