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A cura di: Eleonora Morini

Gli stakanovisti sono a maggior rischio di eccedere con gli alcolici

I ricercatori Europei hanno analizzato i dati di 63 studi, alcuni già pubblicati in letteratura altri ancora no, per un totale di circa 340,000 soggetti di 14 diverse Nazioni, rappresentative di tutte le aree industrializzate nel mondo (Europa, Nord America, Autralia/Nuova Zelanda, Asia). Ugualmente ben rappresentate sono state anche le diverse classi sociali e tipologie di lavoratori; sono stati inclusi infatti: dirigenti, operai, poliziotti, infermieri, impiegati, dipendenti pubblici, medici, trasportatori, informatici, professori universitari.

Dalle analisi è emerso che:

• I lavoratori part time (meno di  35 ore a settimana) e con un orario di lavoro settimanale  inferiore alle 48 ore, orario massimo suggerito anche da una direttiva dall’Unione Europea, comprensivo di straordinari, non sono a rischio di abuso di alcolici.
• Lavorare per più di 48 ore a settimana aumenta il rischio di eccessivo consumo di alcol dell'11%. Tale aumento di rischio arriva al 13% se si lavora più di 55 ore a settimana.
• Non c’è differenza tra uomini e donne, diverse fasce di età, status socio-economico o regione per l’aumento di tale rischio.

Nonostante la legislazione preveda di non eccedere le 48 ore di lavoro settimanali, molti lavoratori, lo fanno, o per necessità o per volontà o per imposizione. Questo studio per la prima volta documenta, su un’ampia popolazione, l’associazione tra abuso di alcool ed un numero eccessivo di ore di lavoro. Resta da capire quale possa esserne la causa. Gli autori suggeriscono come possibili spiegazioni la depressione, lo stress ed i disturbi del sonno indotti dall’iper-lavoro, che spingono all’abuso di alcolici per mitigare tali disturbi; ma per rispondere a questa domanda saranno necessari ulteriori studi specificamente disegnati per questo scopo.