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A cura di: Eleonora Morini

Il 30% della popolazione mondiale pesa troppo: una vera pandemia

Analizzando i dati provenienti da articoli scientifici, indagini nazionali e rapporti dei ministeri della Sanità di 188 Nazioni, gli autori hanno stimato che dal 1980 al 2013 la prevalenza del sovrappeso e dell’obesità, considerati insieme:

• È aumentata del 30% tra gli adulti e del 50% tra i bambini/adolescenti. Si è passati dal 28.6% al 36,9% per gli uomini; dal 29,8% al 38% per le donne; dal 10% al 20% tra i giovanissimi.
• Raggiunge il suo picco massimo a 60 anni per le donne e a 55 anni per gli uomini

Nel mondo quindi circa un terzo della popolazione è attualmente in sovrappeso o francamente obesa, parliamo cioè di più di 2 miliardi di persone, mentre nel 1990 erano 850 milioni. Circa la metà di queste persone vive in sole 10 nazioni: Stati Uniti, Cina, India, Russia, Brasile, Messico, Egitto, Germania, Pakistan ed Indonesia. Il fenomeno ha riguardato sia i paesi ad elevato reddito sia quelli in via di sviluppo, dove addirittura la tendenza all’aumento è ancora più marcata, basti pensare che più del 60% delle persone obese vive in questi paesi, ed in alcuni la prevalenza arriva al 70% (Messico, Costa Rica, Cile, Paraguay ed altri). Questo fenomeno sembra particolarmente legato all’incremento dell’uso di cibo qualitativamente scarso (cosiddetto cibo spazzatura, “junk food”) e al cambiamento nelle abitudini che subentrano con il benessere: mangiare di più e muoversi meno. In fine, in nessun Paese si è osservata una riduzione significativa dell’obesità negli ultimi 33 anni.

In conclusione l’obesità è un problema che tocca tutto il mondo, indipendentemente dall'età, dal sesso, dal luogo o dal reddito. Anche sulla base di questi dati allarmanti l’Organizzazione Mondiale della Sanità si è posta come obiettivo entro il 2025 l’inversione di tendenza nell’aumento della prevalenza dell’obesità.