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Parole semplici dal mondo della biologia e della medicina

La salute è un bene primario; è importante che il cittadino sia bene informato e pronto ad esercitare scelte consapevoli per decidere liberamente del proprio destino e contribuire a costruire la società in cui desidera vivere. Purtroppo, ricercatori e clinici raramente informano il grande pubblico con linguaggio fruibile da un uditorio non specialistico.
500words vuole portare all’attenzione del lettore notizie, aspetti e protagonisti del mondo della biologia e della medicina che possono essere di interesse generale. Continua a leggere

 
A cura di: Eleonora Morini

Scegliamo gli alimenti che ci fanno bene e che contribuiscono anche a salvare il nostro pianeta

Autore: J.Coleman

Gli autori hanno analizzato i nutrienti presenti in 41 specie di prodotti ittici abbinandoli ai dati sulle emissioni di gas serra associate al loro allevamento o alla cattura in natura. Le specie esaminate includevano oltre a diverse specie di pesci, i crostacei, i bivalvi (comprendenti vongole, cozze, ostriche) ed i cefalopodi (il gruppo che comprende polpi e calamari).

La metà delle specie esaminate offriva un rapporto nutrizionale migliore rispetto al manzo, maiale e pollo ed una minor emissioni di gas serra.

I salmonidi selvatici (salmone rosa e rosso), insieme ai piccoli pesci pelagici (aringhe, sgombri, acciughe) catturati sempre in natura ed ai bivalvi d'allevamento (ostriche, vongole, cozze), erano le specie col migliore apporto nutritivo associate alle più basse emissioni. Anche i coregoni d’allevamento, come il merluzzo, avevano un basso impatto sul clima, ma erano tra gli alimenti meno ricchi di nutrienti. I crostacei sia selvatici sia di allevamento ed i cefalopodi invece avevano le emissioni di gas serra più elevate, simili a quelle prodotta dall’allevamento dei bovini per la produzione di carne rossa, a fronte di uno scarso potere nutrizionale.

Lo studio suggerisce quindi che l’uso di alcune specie ittiche potrebbe apportare un adeguato quantitativo di nutrienti senza danneggiare il pianeta mentre con ulteriori adeguamenti nella filiera produttiva si potrebbero ridurre ulteriormente le emissioni di gas serra di molte altre specie. Un ostacolo importante da superare però c’è: rendere accessibile questi cibi a tutti. Infatti coloro che potrebbero trarne il maggior beneficio, potrebbero non avervi accesso perché in alcune nazioni il costo di produzione del trasporto o della lavorazione e conservazione è elevato. Inoltre, non dimentichiamo che l'accesso a diete diversificate è un tutt’ora un privilegio anche nei paesi ad alto reddito, dove alcuni cibi sani costano di più di cibi spazzatura, preconfezionati e ricchi di calorie e grassi.

Assessing seafood nutritional diversity together with climate impacts informs more comprehensive dietary advice

M. Bianchi et al, Communications Earth & Environment, settembre 2022
https://doi.org/10.1038/s43247-022-00516-4
Eat more fish: when switching to seafood helps
J.Coleman, Nature, settembre 2022
doi: https://doi.org/10.1038/d41586-022-02928-w

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