Pubblicato il 31/03/14

Un Paese …scientificamente confuso!

In Italia, sulle problematiche biomediche amiamo assumere comportamenti la cui stupidaggine raggiunge vette impensabili. La rivista Nature, che nel marzo 2013 dedicò un editoriale all’incredibile storia di Stamina ed al comportamento incomprensibile dell’allora Ministro Balduzzi, che contro il parere dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’AIFA non ne bloccò l’attività, c’è tornata ancora sopra due volte nel 2013 e infine a gennaio 2014. Ma perchè Balduzzi, ai tempi della sua performance non ha chiesto consigli agli esperti italiani del settore? E se l'ha fatto, come mai non ha seguito i loro consigli, tutti contrari a procedure mediche non standardizzate? Da dove nasce un atteggiamento così bizzarro? E una parte della stampa? Come mai giornali e televisioni non l’hanno incalzato con queste semplici domande? Forse perché fa più audience solleticare facili emozioni parlando di pazienti cui sarebbero negate cure “fondamentali ed efficaci”? Chiedete alle Iene che, sollecitate da Celentano, hanno perorato la causa di una povera bimba malata, la cui mamma disperatamente chiedeva il permesso di utilizzare le cellule di Stamina. Ma le Iene non credono di avere il dovere di informarsi con gli scienziati del settore prima di utilizzare il potentissimo mezzo televisivo per informare e fare pressione sulla pubblica opinione su argomenti così delicati? Al netto del rispetto e della comprensione per chi soffre, c’è da vergognarsi per come la faccenda è stata gestita, a 360 gradi, in barba alle conoscenze scientifiche e al parere degli esperti, consultati solo con mesi di ritardo dal successivo Ministro Lorenzin. Per poi scoprire cosa? Che le preparazioni dell’ineffabile Vannoni sono, al meglio, inutili; probabilmente dannose. Tutta la storia è il paradigma di un Paese in confusione. (vt)
La vicenda Stamina è una storia emblematica. Quella di un Paese che sta male. Dove la politica la fa da padrona nella sanità, i familismi all’italiana prevalgono sugli interessi della collettività e l’informazione confonde scienza e credenza. Lo dicono i fatti di una storia che nasce sei anni fa, quando colpito da una semi paresi facciale il guru di Stamina, lo psicologo Davide Vannoni, va a curarsi in Ucraina con delle infusioni a base di cellule staminali mesenchimali, estratte dal midollo. Non è chiaro con quali risultati ma con una folgorazione: quel metodo, che nessuna sperimentazione ha mai validato, può essere esportato e proposto come salvezza a centinaia di migliaia di persone colpite da terribili malattie neurodegenerative. Così, senza nessuna autorizzazione, iniziano i trattamenti a suon di decine di migliaia di euro, nei sottoscala di Via Giolitti a Torino.

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Autore/i

  • Paolo Russo
    Paolo Russo è giornalista de La Stampa, dove scrive di politica economica e sanità. E' responsabile, inoltre, della comunicazione della Federazione Italiana Aziende Sanitarie ed Ospedaliere (Fiaso) e del Campus Bio Medico di Roma.
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