SALUTE DIGITALE. ATTENZIONE AL… SELVAGGIO WEB!

Nell’immaginario collettivo, le “medicine” sono tipicamente farmaci o, comunque, sostanze e procedure frutto della ricerca chimica, biologica o fisica. Anche la tecnologia, però, è “medicina”, poiché viene usata in vari modi nell’ambito sanitario. Si parla di “salute digitale” (eHealth) per indicare l’utilizzo di tecnologie dell’informazione e della comunicazione a supporto del servizio sanitario: gli strumenti digitali, infatti, possono rispondere ad esigenze ormai note e divenute particolarmente rilevanti durante la pandemia da COVID-19, come la necessità di garantire il distanziamento fisico, ma di consentire, nel contempo, accesso e continuità delle cure.

La tecnologia, però, non è soltanto “facilitatore”: può essere essa stessa terapia. Questo succede, ad esempio, quando un medico prescrive l’uso di un determinato dispositivo o software. Forme e scopi delle cure tecnologiche, ormai molteplici, sono descritti dall’Osservatorio delle Terapie Avanzate (https://www.osservatorioterapieavanzate.it/innovazioni-tecnologiche/terapie-digitali/terapie-digitali-la-digital-health-e-tra-noi-ma-che-cos-e), ma può ancora risultare difficile riconoscerle e sapere come sceglierle ed utilizzarle. Inoltre, il progresso tecnologico è veloce… certo più veloce degli enti regolatori, che dovrebbero dettare le norme e vigilare sul corretto impiego dei dispositivi, ma che spesso giungono in ritardo (https://www.osservatorioterapieavanzate.it/innovazioni-tecnologiche/terapie-digitali/terapie-digitali-ancora-poco-chiara-la-regolamentazione).

In sintesi, in fatto di terapie digitali rischiamo di trovarci non nel “selvaggio west”, ma nel… “selvaggio web”! Ed è importante non “restare feriti”.

Le persone affette da diabete mellito (specialmente da diabete tipo 1, insulino-dipendente, ma non solo) sono tra i principali utenti (e, si spera, beneficiari!) delle terapie digitali. La patologia cronica impone infatti il controllo ripetuto (a volte continuo!) di parametri clinici e numerosi accessi ai servizi sanitari, per svolgere esami o confrontarsi con il team di cura: entrambe le esigenze possono essere soddisfatte o facilitate dalla tecnologia. Numerose, benché non sempre sufficienti, sono state le iniziative di tele-medicina e tele-monitoraggio (cfr. http://www.fivehundredwords.it/post/it-telemedicina-la-medicina-a-casa-tua) attuate dai servizi di diabetologia e/o da singoli professionisti per mantenere i contatti con i pazienti durante la pandemia. In un futuro forse non troppo lontano l’intelligenza artificiale potrà aiutare anche a riorganizzare i percorsi di diagnosi e cura del diabete in modo più efficiente. In termini di dispositivi per la cura e di tecnologie “indossabili” (wearable), esiste già una vasta gamma di sensori per il monitoraggio glicemico, microinfusori di insulina e algoritmi associati per l’automazione e la personalizzazione della terapia. Si attendono inoltre le prime penne di insulina digitali, dotate di memoria per le dosi erogate e di connettività con altri dispositivi mobili. Infine, è in crescita l’offerta di applicazioni per smartphone e portali in rete, in grado di raccogliere, ordinare e condividere dati sanitari (come diari alimentari e valori glicemici) o di tracciare e promuovere atteggiamenti salutari (sessioni di allenamento, qualità del sonno…).

Sebbene molte di queste opzioni siano gratuite e facilmente reperibili dai pazienti, è importante tuttavia ricordare che esistono problematiche legate non solo alla tutela della privacy, ma anche e soprattutto all’efficacia e alla sicurezza dei dispositivi o software e, infine, alle diverse popolazioni per cui sono pensati. Prima di affidarsi ad una terapia tecnologica è quindi necessario informarsi bene e consultare un professionista competente… esattamente come prima di assumere un farmaco!

Autore: Marina Valenzano

Marina Valenzano è medico specialista in Endocrinologia e Malattie del Metabolismo. Attiva particolarmente nell’ambito delle tecnologie per la cura del diabete mellito, attualmente collabora su progetti di ricerca ed assistenziali con il servizio di Endocrinologia, Diabetologia e Malattie del Metabolismo ed il Dipartimento di Scienze Mediche presso la Città della Salute e della Scienza di Torino.

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