Assistenza di bambini e giovani in “fine vita”. Un dramma da affrontare con competenza e condivisione
La parte finale della vita di un individuo, detta “fine vita” è un evento doloroso e a volta anche drammatico, soprattutto quando si tratta di bambini e giovani. E tuttavia c’è modo e modo di affrontarlo, almeno per quanto attiene alla componente pubblica e organizzativa. Come abbiamo già riportato (http://www.fivehundredwords.it/argument/it-saper-morire), c’è spesso poca lucidità nell’affrontare questo doloroso momento. Se questo è comprensibile da parte dei diretti interessati e dei loro parenti, lo è certamente meno se a essere impreparati, sono i medici e più in generale tutte le figure che a vario titolo si occupano dei pazienti (definiti col termine anglosassone di “caregivers”). La Fondazione GIMBE e la Fondazione ANT hanno curato la versione italiana di recenti linee guida per l’assistenza al “fine vita” di neonati, bambini e giovani di un’agenzia inglese che si occupa di eccellenza in sanità e qui, volentieri, ne riportiamo i punti essenziali. (vt)
Autore/i
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Nino Cartabellotta
Nino Cartabellotta (www.ninocartabellotta.it) è medico, specialista in medicina interna e gastroenterologia; si interessa di metodologia con competenze trasversali a tutte le professioni ed i livelli organizzativi del sistema sanitario. Fondatore nel 1996 del Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze (www.gimbe.org), dal 2010 è presidente della Fondazione GIMBE. E’, inoltre, Direttore Responsabile di Evidence, rivista metodologica open access e Autore del blog “La sanità che vorrei”.
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