Pubblicato il 29/07/13

Figli e figliastri - Il caso della Sanità in Italia

Il nostro sistema sanitario viene ancora definito “nazionale”, nell’idea che l’offerta di salute al cittadino sia omogenea su tutto il territorio italiano. In effetti, è risaputo che non è mai stato così. Ma fino a quando si poteva continuare a spendere nel tentativo, almeno dichiarato, di migliorare le prestazioni, la faccenda è stata sopportata e si è sperato in un annullamento delle sperequazioni mediante un’omogeneizzazione verso l’alto. Adesso però che i soldi son finiti, i rischi che le differenze restino tali, anzi aumentino è molto alto. Tanto alto che ci si chiede se saremo in grado di garantire, nei fatti, l’applicazione dell’articolo 32 della Costituzione Italiana che, è bene ricordare, nella sua parte iniziale così recita “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività….”. Insomma, la nostra Costituzione garantisce il diritto alla salute e non fa cenno alla possibilità di avere figli e figliastri ma solo figli, tutti uguali. E aggiunge, anche, che la salute rappresenta un interesse della collettività. C’è da esserne orgogliosi. E’ bene che i cittadini vigilino attentamente e si attivino affinché questo fondamentale principio costituzionale sia rispettato. (vt)
C'era una volta un padre generoso, i cui 21 figli gestivano con differente responsabilità la "paghetta" annuale: alcuni spendevano con oculatezza, comprando solo l’essenziale, altri invece sprecavano i danari acquistando cose futili a costi molto alti. Da buon padre di famiglia, anno dopo anno, ripianava i debiti accumulati dai figli più dissennati senza nemmeno rimproverarli e ogni anno la storia si ripeteva. Con il tempo i figli iniziarono a rivendicare le proprie autonomie, finché un bel giorno la "modifica del Titolo V" li lasciò liberi nella gestione e organizzazione delle proprie famiglie. Tuttavia, gli accordi con il padre erano molto chiari: lui avrebbe continuato a "foraggiarli", ma i figli avrebbero accettato regole e verifiche per assicurare al vecchio che tutti i discendenti godessero di servizi efficaci, appropriati e, pertanto, essenziali.

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Autore/i

  • Nino Cartabellotta

    Nino Cartabellotta (www.ninocartabellotta.it) è medico, specialista in medicina interna e gastroenterologia; si interessa di metodologia con competenze trasversali a tutte le professioni ed i livelli organizzativi del sistema sanitario. Fondatore nel 1996 del Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze (www.gimbe.org), dal 2010 è presidente della Fondazione GIMBE. E’, inoltre, Direttore Responsabile di Evidence, rivista metodologica open access e Autore del blog “La sanità che vorrei”. 

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