La trasparenza dei trials clinici
La Dichiarazione di Helsinki che riporta i principi della World Medical Association per la ricerca sugli esseri umani prevede che “ogni studio di ricerca che coinvolge esseri umani deve essere registrato in un database pubblicamente accessibile prima dell’arruolamento del primo partecipante”. Afferma inoltre che “Risultati negativi e non conclusivi devono essere pubblicati o resi pubblicamente disponibili, alla stessa maniera dei risultati positivi.
Autore/i
-
Nino Cartabellotta
Nino Cartabellotta (www.ninocartabellotta.it) è medico, specialista in medicina interna e gastroenterologia; si interessa di metodologia con competenze trasversali a tutte le professioni ed i livelli organizzativi del sistema sanitario. Fondatore nel 1996 del Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze (www.gimbe.org), dal 2010 è presidente della Fondazione GIMBE. E’, inoltre, Direttore Responsabile di Evidence, rivista metodologica open access e Autore del blog “La sanità che vorrei”.
Letture consigliate
Recentemente
CIBI ULTRA-PROCESSATI E RISCHIO DI CANCRO: UNA NUOVA PERICOLOSA RELAZIONE
Pubblicato il: 15/10/2024
UNA BREVE ATTIVITA' FISICA INTENSA, RIDUCE IL RISCHIO DI MORTE DEI PAZIENTI CON ALZHEIMER
Pubblicato il: 16/02/2024
Incidenti nucleari e salute pubblica
Pubblicato il: 21/10/2024
Le polveri sottili condizionano negativamente la nostra aspettativa di vita.
Pubblicato il: 08/07/2024
Le immagini a corredo degli articoli riprodotti su www.fivehundredwords.it provengono da ricerche effettuate su Google Image